How high: l’accendiamo?
Di Valeria Campinoti
Attualmente la cannabis risulta essere la droga più consumata nel mondo. Il rapporto annuale dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, ha messo in evidenza quanto il consumo di cannabis sia maggiore nella fascia di età compresa fra i 15 ed i 34 anni, con una rilevanza maggiore nei soggetti tra i 15 ed i 24 anni.
La cannabis ha notevoli effetti sul Sistema Nervoso Centrale, dovuti soprattutto al THC (Tetraidrocannabinolo), ma che cos’è? È uno dei principi attivi della cannabis in grado di interferire con il funzionamento corporeo, dando origine a sintomi che si differenziano in acuti o cronici. Gli effetti acuti riguardano principalmente: euforia, loquacità, disinibizione, aumento dell’appetito, stati di ansia o di paranoia.
L’assunzione a lungo termine, invece, può aumentare il rischio di incorrere in malattie respiratorie, può incidere sulle capacità di memoria, sulla motivazione legata alla scuola o al lavoro, può diminuire le prestazioni fisiche; studi scientifici hanno anche dimostrato che chi utilizza cannabis ha difficoltà a raggiungere l’orgasmo.
In casi di particolare vulnerabilità del soggetto, può indurre gravi disturbi mentali: ci sono prove certe che i tratti schizotipici siano precedenti all’assunzione di cannabis, ma quest’ultima favorirebbe, accentuandoli, veri e propri sintomi psicotici. Il mercato delle droghe, ed in particolare della cannabis, si sta differenziando e modificando: si sono cominciate così a diffondere dei nuovi tipi di sostanze, denominate herbal mixture; esse vengono descritte come miscele vegetali e possono essere acquistate online e negli Smart Shops. Nonostante ciò, è stato dimostrato che queste miscele contengono cannabinoidi sintetici e che quindi provocano effetti simili a quelli della cannabis.
Da molto tempo si sta indagando se l’uso di cannabis possa fare da ponte verso l’uso di altre tipologie di droghe, come eroina o cocaina. È quello che viene definito effetto gateway. Infatti, l’età del soggetto nel momento in cui si approccia per la prima volta alla sostanza gioca un ruolo cruciale: gli adolescenti che a 15 anni consumano cannabis regolarmente hanno una probabilità di 60 volte maggiore di passare all’uso di altre sostanze rispetto a chi non ne ha fatto uso, come afferma Christian, un tossicodipendente:
La prima volta che mi fu dato uno spinello fu nel cortile della mia scuola. Ora sono un tossicodipendente da eroina e ho appena finito il mio ottavo trattamento contro la tossicodipendenza.
Il dato certamente più preoccupante è che, fra i ragazzi, non sembra esserci una completa consapevolezza dei danni a cui si va incontro assumendo questa sostanza ed oltre a ciò emerge anche uno scarso interesse per avere informazioni sulla stessa. Di contro, tendono sempre di più ad essere evidenziati gli aspetti positivi del consumo della cannabis: sensazione di quiete e rilassamento, sollievo dallo stress, divertimento, spensieratezza, socievolezza. Nonostante tra i ragazzi vengano riconosciuti soltanto in parte alcuni degli effetti negativi, si predilige dare più adito agli effetti positivi della cannabis: questo risulta essere un problema soprattutto sulla motivazione ad interromperne l’utilizzo.